LA TAZZA È GIA’ ROTTA
La mia tazza preferita è già rotta.
L’ho appena vista, me ne sono innamorata, ho deciso che d’ora in poi sarà la mia tazza preferita in assoluto – scardinando quell’altra tazza che era la mia preferita fino a qualche secondo fa, cioè fino a prima di vedere questa – eppure è già rotta.
Ne adoro la forma, trovo bellissimo il materiale, il disegno mi è arrivato dritto al cuore dal primo momento che l’ho visto.
Ma è già rotta.
Cioè, non realmente, la sto comprando che è tutta intera altrimenti sarei pazza a scegliere proprio questa, ma è già rotta perché già so che prima o poi si romperà, perché le cose non durano, le situazioni cambiano, e un giorno o l’altro questa tazza si romperà, come insegna un antico detto zen.
Cadrà per una mia disattenzione e andrà in mille pezzi o si sbeccherà nel bordo mentre la sto mettendo con le altre stoviglie dopo averla lavata e magari continuerò ad usarla perchè anche se scheggiata non riuscirò a separarmene e perché la amerò ancor di più proprio perché scheggiata, e riuscirò a rinunciare a lei soltanto il giorno che mi ci taglierò.
Ci verserò dentro del tè troppo caldo, e allora mi scivolerà dalle mani, cadrà a terra e si romperà.
Sbatterò con il piede contro il comodino dove l’avrò posata troppo vicino al limite, cadrà a terra e si romperà.
Non so come, né quando, ma questa tazza si romperà.
E allora tanto vale essere preparata, perché il giorno che accadrà non soffrirò, ma saprò che di questa tazza avrò goduto fino al limite massimo – e naturale – della sua esistenza.
Perché anche se si romperà, in questo momento è la tazza più bella e più mia che abbia incontrato, e me la voglio vivere fino in fondo.
Come la vita.
Come l’amore.