BELLA DI ZIA
Questa notte hai dormito da me, fagiolino.
Che poi chiamarti così fa sempre più strano, visto che oramai hai dieci anni, da qualche giorno hai appena iniziato la quinta elementare e certe volte sembri pure più matura di me, che grazie a te sono la zia – pur essendo figlia unica – più fortunata al mondo.
Ma per me resterai sempre quel fagiolino che tre ore dopo essere nata già teneva gli occhi aperti e fissi sul presente.
Hai iniziato a non avere paura di niente sin dal tuo primo respiro, e questa è una cosa che dovrei imparare a fare anche io.
Mentre dormivi ti ho guardata, ho iniziato ad accarezzarti la fronte, e immaginare tutte le cose che vorrei per te.
Vorrei che la vita rendesse grandi le tue mani per afferrarne ogni millimetro, e limpidi i tuoi occhi per imparare a cogliere ogni pianto da consolare, ogni sorriso da condividere e ogni bugia che ti vomiteranno contro. Ma vorrei anche che tu imparassi il potere catartico delle tue lacrime, e l’estrema necessità di sapersi dimostrare anche vulnerabili, a volte.
Vorrei che giorno dopo giorno le pareti del tuo cuore diventassero sempre più forti per resistere a tutti gli urti della quotidianità, ma anche più permeabili e flessibili, per permettere ai sentimenti più puri di entrarci dentro e far parte di te.
Vorrei che tu avessi sempre qualcuno accanto che sapesse raccoglierti quando cadrai e portarti in braccio quando sarai stanca e soffiare suoi tuoi viaggi quando spiegherai le vele verso nuovi orizzonti. Ma so bene che è impossibile, e allora quello che ti auguro davvero è che tutte queste cose tu possa dartele da sola, prima di tutto. Se poi ci sarà qualcuno davvero in grado di starti accanto così, tanto meglio.
Ma tu prima di tutto impara a stare da sola, fagiolino mio.
Impara a dipendere solo dai tuoi umori, sforzandoti di governarli.
Impara ad essere la tua stessa bussola, la tua stella polare, solo così potrai non temere mai il buio, perché tutta la sola luce che serve è quella che avrai in te.
Vorrei non ti mancassero mai energia, pazienza ed umiltà; sono tre aspetti imprescindibili per stare in mezzo alla gente.
Che tu possa conoscere l’intimità profonda di un’amicizia vera, ma che sappia anche staccartene quando verrà il momento, perché le persone cambiano, fagiolo, ma ognuna lo fa a modo suo e devi prepararti a lasciare andare anche l’amico che pensavi più vicino, se la vita vi porta a seguire strade divergenti.
Tu resta sempre quella che sei, e fai di tutto per diventarlo al meglio che puoi.
Fa’ di tutto anche per essere serena, prima ancora che felice.
La serenità, una volta imparata, diventa un modo di vivere e una dote da trasmettere; la felicità è fallace, e passa così in fretta che l’unico risultato che ottiene è spettinarti i capelli e lasciarti distratta e confusa.
Che non ti manchino mai la curiosità di conoscere luoghi e persone nuove, la passione per imparare anche le cose che sembrano più lontane da te e la voglia di raccontare al mondo il mondo che porti dentro.
Sporcati le mani, fagiolo, lavorando o cucinando o piantando un fiore o accarezzando un cane o modellando un vaso o curando gli altri. Sporcati le mani seguendo la passione in cui credi: è l’unico modo per stare con i piedi per terra e ricordarti da dove vieni.
Ma con quelle stesse mani sporche, punta in alto, piccolina mia, e non permettere mai a nessuno di dirti che devi abbassare la testa, tanto lo capirai da sola quando ti toccherà farlo, ma intanto punta ai tuoi sogni con tutta la caparbietà e la forza che hai.
Più lo farai, più i tuoi sogni diventeranno raggiungibili.
E cammina, fagiolo, cammina anche scalza se serve, cammina anche se ti fanno male i piedi e se senti le gambe venir meno e se tutto quello che vorresti è fermarti.
Tu cammina, cammina sempre, che alla fatica ci si allena ma alle esperienze perse, ai treni lasciati partire mentre te stai sulla banchina a riposare, ai posti del mondo che non riesci a calpestare non ci si abitua mai.
In preda alla stanchezza sì, in ostaggio dei rimpianti mai, ricordalo.
Impara a chiedere aiuto, ma solo se sarai pronta a darlo.
Impara a pretendere rispetto, ma solo se sarai pronta a garantirlo.
Impara a non giudicare gli altri, ma solo se sarai pronta a non aspettarti la stessa cosa.
Ma soprattutto, piccola grande Giulia, apri la tua vita all’amore.
Dove ci sarà amore, ci sarà anche tutto questo.
Farà male, e farà bene – è un mistero cui manco io so trovare un senso – ma sicuramente ti farà anche diventare una donna straordinaria e libera, e in quella libertà potrai costruire giorno per giorno il futuro che vuoi.
Ma intanto dormi, piccoletta mia.
Che a imparare tutto questo ci sta provando zia.