FINGITI UNA GHOSTBUSTER
C’ho un’amica innamorata.
Ebbene sì.
O meglio, c’ho un’amica che si sta innamorando.
Ah beh, si beh.
C’ho un’amica figa, ma figa proprio tanto, di quelle che la guardi da fuori e pensi wow, che bella tipa, questa sì che non ha bisogno di niente.
Questa si che si basta da sola.
Questa sì che ha tutti ai suoi piedi.
Poi ci parli, la conosci, le inizi a voler bene, e allora capisci che in amore siamo proprio tutte uguali, perché – che lo si voglia ammettere o no – ne abbiamo tutte una gran voglia, d’amore.
Anche questa mia amica qui.
Che pure lei ne ha passate di ogni, per cui adesso che ha incontrato una persona nuova, è felice ma anche no.
E’ felice, ma ha anche una fottutissima paura.
E già questo è sbagliato, perché non si dovrebbe avere paura di qualcosa che non si conosce ancora, e questa persona non la conosci ancora, amica mia, e se hai paura è per colpa di tutto quello che hai passato finora a causa di altri, ma lui non c’entra.
Lui è una persona nuova, per te.
E anche tu sei una persona nuova rispetto al passato, perché ogni storia che hai vissuto è stata come un viaggio che ti ha insegnato qualcosa.
Bello o brutto che sia stato, te da quel viaggio ne sei uscita cambiata.
Quindi amica ti devi liberare dagli spettri che urlano dentro la tua testa e ti fanno credere che questa storia potrebbe farti male.
Non ascoltarli, o meglio ancora, catturali.
Fingiti una ghostbuster, e ogni volta che ti viene in mente qualche fantasma del passato – persone, errori, situazioni – inizia a canticchiare e immagina di aspirare tutti gli spettri, e rimandarli indietro, perché è quello il loro posto.
Alle tue spalle.
Adesso c’è questa storia nuova.
Che se anche dovesse andare male, sai come cavartela da sola.
Ma se invece dovesse andare bene, ti ritroverai con il cuore talmente pieno di ali che neanche l’ Eros Ramazzotti dei tempi d’oro potrebbe descrivere meglio.
E allora, amica mia, goditela questa storia nuova.
Goditele le farfalle nello stomaco, visto che eri abituata a pensare allo stomaco solo quando ti toccava prendere del Malox.
Goditi le attenzioni, l’imbarazzo, il batticuore perché non sai se chiamarlo e la tensione perché aspetti che ti chiami lui.
Goditi le guance arrossate quando ti guarda, goditi l’indecisione perché non sai come vestirti prima di uscire con lui.
Goditi l’incertezza, e il gusto di vivere qualcosa che non puoi andare a leggere come finisce, perché il bello è il durante.
Il mentre.
Quello che è stato è solo un ectoplasma che hai imparato come far fuori.
Quello che sarà è un’incognita che – meravigliosamente – non ci è dato sapere.
Il presente è come una una tazza di caffè fumante che ti bevi, da sola, guardando un panorama mozzafiato.
E che inizi questo viaggio nuovo.