INDOSSA OGNI GIORNO IL TUO CORAGGIO
Premere la frizione, che è quel pedale tutto a sinistra.
Mettere la prima, che significa impugnare quella sorta di joystick alla tua destra e spingerlo contemporaneamente verso di te e in avanti.
La frizione devi tenerla premuta, però, senno il joystick col cazzo che lo muovi.
Si, ok. L’accostamento potresti anche evitarlo.
Stai concentrata.
Rilascia leggermente la frizione e contemporaneamente premi l’acceleratore.
Metti la freccia a destra – e cioè abbassa il bastoncino che esce alla destra del volante.
Contemporaneamente guarda a destra.
Contemporaneamente guarda a sinistra.
Contemporaneamente gira il volante verso destra.
Contemporaneamente premi la frizione.
Contemporaneamente metti la seconda.
Contemporaneamente respira.
Ok, non imparerò mai a guidare.
Ho compiuto 18 anni da qualche settimana.
Ho appena superato a pieni voti l’esame di teoria.
Ma sono terrorizzata dalle guide, e tocca farne 22 prima di sostenere la prova finale.
Che passo.
Ho la patente.
Mi si potrebbe aprire un mondo fatto di serate e indipendenza e città da visitare e momenti di crisi che ti metti al volante e giri e canti e piangi finché torna tutto nella giusta dimensione.
Se non fosse che ai miei genitori l’idea di una figlia indipendente e automunita non piace mica ancora così tanto, sicché i miei primi mesi da neo patentata li passo al volante della Panda bianca di mamma giusto per andare da casa a chiesa.
E tornando indietro guida lei.
Iperprotettivi per amore, ok, ci sta.
Ma alla fine, il risultato è che mi spavento.
Mi spaventano il traffico, la strada, le altre auto.
E di guidare non ho, giorno dopo giorno, assolutamente voglia.
Fino a quel sabato mattina, quando la mamma della mia migliore amica mi chiama per avvisarmi che la sera prima ha avuto un incidente ed è in ospedale.
Niente di grave, mi avvisa; giusto un braccio rotto.
Ma è la mia migliore amica, e se finisce in ospedale con un braccio rotto, io finisco in ospedale con lei.
Non ci penso due volte.
Avviso mamma, prendo al volo le chiavi, ed esco.
Salgo in macchina, impugno il volante – mani posizionate alle 10e10 – e ho un solo pensiero: la mia migliore amica ha bisogno di me.
In quel momento, accade qualcosa; sento una forza dentro più forte di qualsiasi freno, e che ha un solo nome: coraggio.
Mi fingo una piccola Wonder Woman, ingrano la marcia e parto.
Dopo neanche mezz’ora, sono dalla mia migliore amira, sdraiata al suo fianco che le tengo la mano – quella sana – mentre mi racconta com’è andata.
Sto con lei quasi tutto il giorno.
Torno a casa che è quasi buio; salgo in camera mia, mi sdraio a letto, e solo in quel momento mi rendo conto che per la prima volta ho usato l’auto senza problemi, senza paturnie, senza ansia, in centro città e all’ora di pranzo.
Come se fosse la cosa più normale del mondo, perché E’ la cosa più normale del mondo.
E’ stato quell’episodio a farmi capire che dentro ciascuno di noi giace una dose infinita di coraggio.
Infinita.
Pensa a tutte le volte che hai affrontato qualcosa di impensabile; pensa a tutte le volte che hai superato una prova fino a qualche giorno prima insostenibile.
E non importa quale sia la spinta, se l’amore la disperazione l’incoscienza o la vanità.
Il coraggio fa parte di te come come la migliore delle abitudini e il peggiore dei vizi.
Il coraggio è in te da sempre.
Devi solo imparare a scoprirlo una volta, e ad indossarlo da quel momento ogni nuovo e fottutissimo giorno, trasformandoti sempre di più in Wonder Te.
Parola di WonderWendy.