AMAMI COSI’
Non amarmi come voglio io, sarebbe come farmi vivere un sogno già consumato.
Amami con spontaneità, amami secondo le tue coordinate.
Come se fossi un tuo sbadiglio.
Come se fossi un tuo starnuto.
Amami come un istinto che non riesci a controllare.
Non amarmi secondo logica.
Fallo inconsciamente.
Irrazionalmente.
Insensatamente.
Proprio te, che della ragione sei cultore e custode.
Amami come un pensiero che non devi indagare, cui non devi per forza dare un indirizzo.
Non amarmi con gli occhi (ma con gli occhi cercami).
Amami con la bocca
le gambe
le braccia
le spalle
le mani.
Come se fossi la coperta che cerchi nelle prime notti d’autunno.
Il cappuccio delle felpa che tiri su quando hai i capelli bagnati.
Non amarmi quando è conveniente.
Amami nella noia e nella banalità.
Amami quando non sei d’accordo con quello che penso
quando non ti piace come sono vestita
quando la mattina mi sveglio con gli occhi ancora pasticciati di trucco dalla sera prima.
Amami nei capelli sudati per la febbre alta
negli occhi gonfi per un pianto inutile
nell’espressione distorta della mia faccia quando sono gelosa per niente
Amami come il gol più bello che farai
come la vittoria più faticosa
come la partita che aspetti da sempre
Amami come quell’esultanza
che ti gonfia le vene del collo
mentre con i pugni chiusi e gli occhi di tigre
corri verso i tuoi compagni.
Amami così,
semplicemente
come se fossimo un disegno in nero all’angolo di un muro
con qualche petalo rosso che scappa qua e là
e io in punta di piedi
per appoggiarmi meglio a tutto il meglio che sei