CHE FAI QUANDO UN DESIDERIO SI AVVERA?
Una stella cadente.
Le candeline sulla torta.
Il primo frutto della stagione.
La parte più grande dell’ossetto di pollo.
Flic Floc.
Una macchina gialla.
Una ciglia sospesa sulla guancia.
Una monetina lanciata nel pozzo.
Il soffione che soffi e devono volare via tutti tutti.
Shhh.
Chiudi gli occhi.
Esprimi un desiderio.
Fallo sottovoce.
Non lo dire mica a nessuno che poi non si avvera.
Ci insegnano ad essere preparati per esprimere un desiderio, ma quello lo facciamo già di natura.
Nessuno che ci spieghi mai cosa si fa quando si realizza.
Io le stelle preferisco guardarle brillare, che cadere.
Un desiderio sempre pronto in tasca mica ce l’ho.
I sogni mi piace immaginarli ad occhi aperti.
E se voglio davvero qualcosa, mi va di gridarlo al mondo perché allora si avvera più in fretta.
E quando accade – e ora sta accadendo – ho capito cosa fare.
Mi alleno a godere della realtà senza trattenere il fiato.
Vivo il momento senza guardare troppo in là.
Mi convinco che me lo sono meritato, questo desiderio realizzato.
E lo grido al mondo che, porca puttana, era ora capitasse anche a me.
(Era ora che capitassi anche a me)
E tra un desiderio e l’altro, mi alleno a riattaccare le stelle al cielo.
O a tenerti la scala mentre le stelle le riattacchi tu.