L’AMORE ORIGAMI
Ho letto di amori forti come le rocce.
Eterni come gli scogli.
Impassibili di fronte alle avversità, coraggiosi nell’affrontare gli ostacoli, uniti nel godere di ogni piccola prova superata.
Esistono amori che sembrano rocce, dicono.
Ho visto di amori romantici come un mandorlo in fiore.
Profondi come gli abissi.
Infiniti come gli alisei.
Passionali nonostante le diversità, intensi nel darsi ogni giorno, persi uno nel mondo dell’altra.
Esistono amori che sembrano mandorli in fiore, dicono.
Ho sentito dire di amori predestinati come una scelta.
Inevitabili come un temporale quando sei fuori senza ombrello.
Necessari come una stretta di mano, essenziali come il lenzuolo che ti copre dopo aver fatto l’amore – più per stanchezza che per pudore.
Doverosi come le scuse che non hai ancora mai saputo fare.
Esistono amori che sembrano una scelta, dicono.
Ho vissuto amori retorici come una promessa.
Scontati come lo sguardo che non sai sostenere.
Banali come una rima baciata, stonati come quando canti sotto la doccia, sfibranti come l’unica parola che ti manca per finire un cruciverba.
Esistono amori che sembrano una promessa mai mantenuta, dicono.
E poi ci sono amori incantevoli e misteriosi come origami.
Arditi come un abbinamento fuori moda.
Incomprensibili fino a quando non ne hai visto la fine.
Fragili come una foglia tra le foglie sperdute nello stesso viale.
Sono quei piccoli e perfetti amori di carta, che pieghi con pazienza e devozione fino a farli diventare qualcosa di magnifico, e solo tuo.
E ad ogni piega ne scopri con sorpresa la forza, l’eternità, il coraggio, la necessità.
La passione, l’essenzialità.
Finanche la retorica, la banalità.
Ad ogni piega, ti accorgi che questo amore diventa giorno dopo giorno sempre più tuo.
E di tutti gli altri amori non sai più che fartene.
Esistono amori origami, dicono.
Che poi è esattamente lo stesso amore che sto vivendo io.