GIUSTO UNA SPUNTATINA
Rimango piegata a testa in giù nella vasca con il getto d’acqua bollente sui capelli per 42 minuti esatti, fino a quando il bagno si riempie di un odore terribile ed acre, un misto fra l’acido che ho in testa e l’odore dei miei neuroni cotti al vapore.
E’ tutto inutile, il danno ormai è fatto.
Ho la testa piena di milioni di ricci neri simili alla coda del maialino Babe, perché mi sono fissata che volevo la permanente, e il mio parrucchiere è stato ben lontano dall’avvisarmi che i capelli erano troppo corti per un risultato decente.
Quando mi ero accorta del risultato, avevo fatto gli occhi lucidi già alla cassa mentre pagavo il conto, ed ero scoppiata a piangere con la porta del salone ancora aperta dietro di me.
Il tentativo dell’acqua bollente si rivela inutile.
Sono orrenda.
E arrabbiata. Con me, con il parrucchiere, con la vita.
Ho 17 anni, e voglio nascondermi sotto le coperte fino a quando la mia testa non torna normale.
Oggi di anno ne ho qualcheduno in più, e le volte in cui sono uscita dal negozio di un parrucchiere piangendo non le conto nemmeno, tante sono state.
Le cose sono due: o sono particolarmente sfigata nella scelta del coiffeur, oppure la vita vuole dirmi qualcosa.
Propendo per la seconda.
E realizzo che, in effetti, la vita funziona esattamente come un taglio di capelli.
Chiedi giusto una spuntatina alla chioma che ti arriva a metà schiena, e ti ritrovi con un taglio sottocoppa.
Ma così è la vita, mica sempre ottieni esattamente quello che vuoi, magari perché non hai saputo spiegarti bene, magari perché non sempre parli la stessa lingua del resto del mondo.
La vita va così.
Chiedi giusto una sistematina al ciuffo che da anni porti scalato verso sinistra, e ti ritrovi con una frangia.
Ma così è la vita, a volte ti cambia le carte in tavola senza chiedertene il permesso, senza aspettare che tu sia pronta per la prossima mossa, senza pensare che magari in mano non hai più niente, senza farsi scrupoli di bararti davanti agli occhi, se le pare.
La vita va così.
Chiedi giusto un po’ più di tono al tuo colore abituale, e ti ritrovi con un vocabolario di francese in testa: chatouche, bayalage, flamboyage; il moulin rouge non lo contempliamo?
Ma così è la vita, a volte decide al posto tuo: ti cambia troppo spesso, o ti fa restare la stessa troppo a lungo, o ti sgambetta per il gusto di farsi una risata alle tue spalle, o ti abbraccia nel momento in cui la sentivi più lontana.
La vita va così.
Chiedi una piega naturale, e un attimo dopo hai talmente tanta lacca che temi una mozione dell’Onu perché il buco sull’ozono si è riaperto a causa tua.
Ma così è la vita, a volte ti accusa ingiustamente, a volte ti toglie quello che hai sempre voluto, a volte di regala qualcosa di talmente bello che vorresti non fosse destinato a te perché è troppa la responsabilità che poi sia colpa tua se rovini tutto.
La vita va così.
E allora una cosa chieditela tu: non hai mai pensato che il tuo parrucchiere possa avere ragione?
Che in fondo quello è il suo mestiere, e che magari adesso stai molto meglio così?
Ti sei mai guardata aprendo davvero gli occhi a quella che sei?
Ti sei mai guardata con gli occhi – molto più indulgenti dei tuoi – delle persone che hai intorno?
Con la vita funziona uguale; a volte ha ragione lei, a volte hai ragione tu.
A volte vi capite al volo, altre la vedete in modo completamente diverso.
A volte ti ci affidi ad occhi chiusi, aspettando di vedere come andrà.
Altre invece, vorresti avere già davanti il finale, giusto per sapere se sarà lieto, oppure no.
Giusto per fingere così di arrivarci preparata.
Anche se, sotto sotto, non ci si prepara davvero mai all’immagine di noi che abbiamo di fronte.
E allora, tanto vale giocarci le uniche carte che abbiamo, con la vita e con un taglio di capelli sbagliato: cerca sempre di essere la te più brillante, simpatica ed ironica che puoi.
Che tanto, alla fine, piove sempre sulla piega.