Regola#111ilpoterecatarticodiunvaffaalmomentogiusto

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…Ho scoperto il potere catartico del vaffanculo il 16 luglio 1996…

IL POTERE CATARTICO DI UN VAFFA AL MOMENTO GIUSTO

Ho scoperto il potere catartico del vaffanculo il 16 luglio 1996 quando, un secondo dopo essere uscita dall’aula dove avevo appena finito di sostenere l’esame orale della maturità, mi sono incontrata con tutte le mie compagne di classe – appena diventate ex – e ci siamo messe a cantare la canzone di Masini a squarciagola, ballando sopra i banchi della nostra oramai vecchia classe.

Da allora, ho sempre usato questa parolina magica – ok, forse un po’ scurrile ma sicuramente piuttosto efficace– per evitare un’imminente crisi di nervi; perché il vaffanculo è una cosa seria, e a volte può risultare più liberatorio di una seduta psicanalitica e più rilassante di due Buscopan presi prima di pranzo; il problema però è che non sempre possiamo vaffanculizzare la persona che lo merita davvero (vedi anche: il tuo capo, la collega – gnocca – che va sempre in trasferta con il tuo ragazzo, tua suocera che si è appena fatta una copia delle chiavi di casa vostra – tua e di tuo marito).

E allora, come fare quando senti il vaffanculo salirti alle labbra con la consapevolezza che solo dopo averlo sputato fuori starai meglio? Eccoti la soluzione: compila una lista di persone “neutre” da vaffanculizzare, persone cioè che non conosci e – fortunatamente – non conoscerai mai ma che si meritano un vaffanculo a prescindere. Compila una lista pensando a tutte quelle persone assurde che ti fanno venire il latte alle ginocchia, e scrivici accanto un bel vaffanculo. Puoi fare quest’esercizio anche mentalmente. Vedrai che starai subito meglio.

Vuoi un esempio? Eccoti la mia ultima lista dei vaffanculizzabili, utilizzata giusto qualche settimana fa:

  • Quelli che stanno per attraversare sulle strisce pedonali proprio prima che passi tu, e allora tu ti fermi sorridendo e trovandoti estremamente gentile, e fissi quella persona aspettandoti quanto meno un cenno di risposta, mentre quella non solo non ti guarda, ma non ti dice manco grazie e, anzi, rallenta pure il passo. Vaffanculo!
  • Quelle che ogni giorno si scattano un selfie di fronte allo specchio del bagno, tutte belle tirate e truccate, con addosso l’espressione che dice “guarda-qua-quanto-sono-bella-anche-se-fingo-di-non-saperlo-perché-fa-modesto” e poi postano la foto senza manco rendersi conto che, sullo sfondo, si vedono benissimo l’asciugamano steso sul termosifone, la tavoletta del water alzata, e le mutande sporche in un angolo vicino alla porta. Finte Marylin…vaffanculo!
  • Quelli che nascondono la propria sete di affermazione dietro alle opere buone, ai gesti apparentemente gratuiti e alle mani tese più per far vedere gli anelli che brilloccano al loro dito che per dare una mano; vaffanculo all’egoismo che nascondono dietro tanta finta generosità, anche se prima o poi la vera natura delle persone salta sempre agli occhi.
  • A proposito, vaffanculo anche alle risposte che arrivano più poi che prima.
  • Quelli che entrano nel bar dove lavori alle due di notte, e ti chiedono un “caffettino” anche se è palese che stai lavando la macchina del caffè, e allora gentilmente – nonostante tu sia esausta – spieghi che il locale sta chiudendo, e loro ti guardano seccati e dicono: allora fammi una “birretta”. Ecco, vaffanculo a voi e ai vostri diminutivi alcolici.
  • Quelle che aspettano la neve per indossare il berretto firmato ricevuto a Natale, e stanno ore davanti allo specchio per sistemarlo perfetto al millimetro per essere “quanto sono figa col berretto nuovo” e poi escono la sera e lo tengono sempre in testa. Sia dentro al locale, dove non serve a un cazzo perché tanto fa caldo, sia fuori, dove non serve a un cazzo comunque perché per essere #fighecolberrettofirmato lasciano le orecchie fuori e coprono solo due cm di frangetta. Vaffanculo!

Infine, data la comprovata valenza sociale del vaffanculo, ne aggiungo uno che riguarda anche me, perché non si può piacere a tutti, e poi perché – se può farti stare meglio – ben venga.

Vaffanculo quindi a quelle convinte di avere la verità in tasca, e aprono un blog pensando che quello che scrivono possa fare veramente bene a qualcuno, e invece non ne sanno proprio niente della loro vita e manco della tua, anche se fingono di essere le nuove guru della felicità. Quindi Eustachia BonTon, vaffanculo pure a te!

 

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