NESSUNO PUO’ METTERE BABY IN UN ANGOLO
Cosa ti viene in mente leggendo questa frase? Se hai risposto Dirty Dancing entro 5 nanosecondi, puoi procedere con la lettura. Altrimenti, spegni tutto e vai subito a guardarti il film. Era il 1987 quando Patrick Swayze tentava di affermarsi come attore-ballerino a ritmo di salsa e merengue in questo film diventato il primo a vendere un milione di copie in homevideo.
La trama non è nulla di che, la regia lascia molto a desiderare, ed il finale è un po’ scontato, ma la colonna sonora merita di entrare di diritto nel tuo i-pod, e la coreografia del balletto clou è una delle più imparate e riprodotte nella storia della danza, anche quella fai-da-te.
Quello che rende poi questo film speciale, una sorta di cult del genere, è la trasformazione della protagonista, non tanto dal punto di vista fisico, perché all’epoca Jennifer Gray era una donna normalissima: viso normale, cosce normali, polpacci normali, e un naso particolare; un’attrice un po’ insolita che tuttavia serviva al regista proprio per far passare il concetto che il talento e la passione possono rendere meravigliose chiunque.
Baby all’inizio del film è una ragazzina intellettuale e anonima, che accetta una sfida improponibile: imparare a ballare una salsa con il gnoccolone tutto gelatina e addominali Patrick Swayze. Dopo 100 minuti di pellicola, la stessa Baby è una donna innamorata che sa stare al centro dell’attenzione conscia del suo fascino, del suo talento per il ballo e assolutamente certa dell’amore del suo uomo. Che si riassume tutto in quella frase lì: nessuno può mettere baby in un angolo.
Il film vale tutto quella frase, perché ogni donna merita di sentirsi così. Amata, apprezzata e soprattutto difesa per quello che è, in quello che è.
E’ a questo che devi puntare, quando ti innamori. E’ questo che ti deve dare una storia. Passino i litigi, le incomprensioni, le conquiste quotidiane che inseguiamo per costruire una storia che per crescere ha bisogno di due persone. Quello su cui non puoi passare sopra, è come ti fa sentire il tuo uomo.
Bella, sempre. E protetta in tutto. Ovviamente a modo suo, non dico che si deve presentare a casa tua con i bicipiti pompati e la camicia nera aperta fino all’ombelico. E non dico neppure che debba darti la buonanotte tutte le sere spargendo petali di rosa sul letto e cantandoti I want to lay you down on a bed of roses con i capelli meschati e gli orecchini, ma deve essere orgoglioso di te, avere voglia di averti accanto.
Quando arrivi alla fine di questa regola, vai a vederti il video del balletto finale di Dirty Dancing. Immagina quelle scene come una metafora di quello che l’amore di un uomo deve darti per forza, altrimenti può essere tante cose ma sicuramente non amore.
L’uomo con cui stai, ti fa sentire così? Ti fidi di lui al punto di gettarti nella mossa del volo d’angelo (sempre metaforicamente parlando….non voglio che da domani aumentino i ricoveri per lesioni alle clavicole!).
Oppure stai con qualcuno che ti fa sentire in panchina?
Nessuno può mettere Baby in un angolo. Metti il tuo nome a posto di quello di Baby, e ripeti la frase a voce alta. Nessuno può metterti in un angolo, ragazza. Nessuno. Capito?
…hai colpito il bersaglio con questa regola….uomini…leggete e cercate di trarre insegnamento da Eustachia….avanti tutta.