Regola#89fotografalagioia

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E in quel piccolo momento di arte perfetta, ti senti in armonia con tutto. Anche se fuori è grigio. Anche questa è felicità…
FOTOGRAFA LA GIOIA

“Chi non ride mai non è una persona seria”.

Indovina di chi è questa frase.

Di Patch Adams?
Di Tonino Guerra, il poeta dell’ottimismo che è il profumo della vita?
No. Questa frase appartiene al compositore e pianista Fryderyck Chopin, vissuto nella prima metà dell’Ottocento e autore di alcuni fra i più bei Notturni della musica classica romantica (Op. 9 n.2).

E sai perché è una frase strana se attribuita a lui? Perché Chopin di motivi per sorridere in vita sua ne ebbe gran pochi. A nove anni cominciò a soffrire di una tosse insistente che lo accompagnò per tutta la vita, fino alla morte; fu costretto a lasciare la sua patria, Varsavia, a causa degli accadimenti storici di quel periodo; si fidanzò con il suo primo amore ma la famiglia rifiutò le nozze; litigò con i suoi genitori; ebbe problemi economici; ebbe una lunga storia con la scrittrice George Sand, che tuttavia lo lasciò per i suoi problemi di salute e per alcuni incomprensioni sorte a causa della di lei figlia, per la quale lui provava d’altronde una forte attrazione; morì a soli 39, malato e depresso, circondato soltanto dalla sorella Ludwika e dall’amico pittore Eugène Delacroix.

Tuttavia, Chopin aveva conosciuto alcuni momenti di vera felicità, e li aveva impressi per sempre su uno spartito sotto forma di note. Aveva scattato un’istantanea alla felicità.

Ora, che noi si possa nascere tutte bambine prodigio la vedo un po’ dura, ma questo non toglie che non si possa usare lo stesso trucco.

Perché non si può essere felici sempre, ma ricordarsi delle volte che lo siamo stati, quello sì, ed è il metodo migliore per attirare nuovamente la felicità nella nostra vita.

Quando ti capita un momento che senti coincidere con la perfetta idea di felicità assoluta, immagina di scattare uno screen alla situazione: imprimiti nella mente tutto. Quello che vedi e il profumo che stai sentendo e quello che stai facendo e il posto dove sei o dove stai andando; come sei vestita e la musica che c’è in sottofondo. Cerca di catturare quanti più dettagli puoi.

E archivia tutto in un angolino della tua memoria.

La prima volta che ti sentirai giù di morale, scoraggiata, stanca, dovrai fare un unico sforzo: recuperare quell’istantanea di gioia, che servirà a ricordarti che la felicità esiste, perché lo sei stata proprio in quell’occasione, e in tutte quelle che hai vissuto prima.

 E se sei stata felice una, due, tre volte, lo sarai ancora. Basta solo saper pazientare un po’, e sforzarsi di sfogliare l’album mental-emotivo dei momenti belli che abbiamo avuto.

Come ripensare ad un viaggio in treno, mentre stai raggiungendo una delle tue più care amiche, e stai leggendo un libro che ti piace talmente tanto da farti tremare le mani, ascoltando una canzone che ti immerge in una poesia musicale incantevole, osservando un bocciolo di rosa che ti ha regalato uno sconosciuto dagli occhi neri più profondi che tu abbia mai visto incontrato in stazione qualche minuto prima.

E in quel piccolo momento di arte perfetta, ti senti in armonia con tutto. Anche se fuori è grigio.

Ecco, questa è un’istantanea di felicità. Che mi riempie il cuore anche oggi, anche ora.
Chapeau, Chopin!

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