NON IMPORTA QUALE MUSICA LA VITA TI METTE SOTTO. TU BALLA, BALLA SEMPRE
Da piccola volevo fare la maestra.
Quando avevo 8 anni chiesi a papà di costruirmi una lavagna, e lui prese un pezzo di compensato rettangolare e ci attaccò sopra un foglio bianco plastificato, poi mi regalò due pennarelli – uno blu, e uno rosso – e un cancellino. E io passavo i pomeriggi ad insegnare a tutte le mie bambole quello che avevo imparato la mattina a scuola, scrivendo e cancellando e scrivendo e cancellando su quella lavagna fino a sporcarmi tutti i polpastrelli di rosso e blu. Credo di avere avuto le bambole più istruite del mondo.
Poi cazzarola sono cresciuta, e mi sono fatta distrarre dalla vita, dimenticandomi che a 8 anni avevo già capito quale sarebbe stata la mia strada. E ho fatto mille altre cose, cercando di dare il meglio di me sempre, e cercando soprattutto di imparare a gestire gli imprevisti e le scelte sbagliate.
Perché gli imprevisti ti aspettano dietro l’angolo come uno scalino che non vedi e rischia di farti inciampare, e le scelte sbagliate le fai costantemente, a volte ancora più spesso di quelle giuste.
Qual è l’unico modo per restare a galla, anzi, per navigare con le vele spiegate senza temere mai nessuna tempesta perfetta? BALLA LA MUSICA CHE C’E’.
Perché la vita un po’ te la scegli, e un po’ ti capita.
E allora tu impara a ballare sempre, con il sorriso sulle labbra, la schiena dritta, il petto in fuori e la testa alta.
Balla la musica che c’è quando le cose vanno bene, e balla ancora di più quando le cose vanno male.
Balla la musica che ti piace e balla ancor più quella che ti fa schifo. Perché è sempre e comunque parte di te, perché è sempre e comunque la tua vita.
Non permettere a nessuno di cambiarti, ma allenati tutti i giorni per diventare la versione migliore di te.
Per diventare la te migliore che c’è.
Pensa ad una sposa, che aspetta quel giorno da tutta la vita, e l’unica paura che ha è che non ci sia il sole, e guarda le previsioni tutti i giorni e non si vede una nuvola ed è serena e felice, e va ad addormentarsi serena e felice e quando quel giorno la mattina si sveglia, apre la finestra e vede un cielo nero carico di nuvole che neanche in un film americano sui tornadi. Pensa a quella sposa. Secondo te che farà? Annullerà tutto?
No. Semplicemente, si sposerà, con le nuvole e la pioggia e tutto il resto.
Ballerà la musica che quel giorno la vita le metterà ai piedi.
Ed è la stessa cosa che farai anche tu. Che stai facendo anche adesso, mentre leggi queste righe in scioltezza perché è stata una buona giornata, o incazzata perché è stata una giornata da schifo. Non importa. È una giornata, come ce ne sono state altre e ce ne saranno ancora, uguali o diverse.
Tu balla la musica che c’è. E non ti farà più paura niente.
(che è esattamente la stessa cosa che dico ai miei allievi quando non riescono a capire un argomento; perché alla fine, indirettamente, e fra mille altre cose, la sto facendo, la maestra; e devo ammetterlo: quella bimba di 8 anni aveva maledettamente ragione; ma se le avessi dato retta da subito, non saprei le cose che so adesso!)