Regola#44lasciaparlarelepersoneprimadiinterromperle

44
…Era un mercoledì mattina e stavo andando a lavoro dentro la mia vecchia Ka, tutta malmessa, sporca e disordinata, ma a cui volevo tanto bene (la prima Ka non di scorda mai)…

LASCIA PARLARE LE PERSONE PRIMA DI INTERROMPERLE

Era un mercoledì mattina.

Era un mercoledì mattina e stavo andando a lavoro dentro la mia vecchia Ka, tutta malmessa, sporca e disordinata, ma a cui volevo tanto bene (la prima Ka non di scorda mai).

Era un mercoledì mattina, e mentre stavo andando a lavoro a bordo della mia vecchia Ka, mi fermo ad un semaforo rosso, proprio a fianco di un tipo niente male a cavallo della sua fiammante e roboante Harley Davidson.

Semaforo verde. Riparto. Riparte anche la roboante Harley Davidson. Che mi segue. E il bel centauro inizia a farmi segno di accostare.

Faccio finta di non capire, e vado avanti di qualche centinaio di metri, quelli cioè che mi servono per controllare il trucco sullo specchietto retrovisore, prendere la trousse, mettermi un filo di blush e di lucidalabbra. Tutto con molta nonchalance, ovvio.

Clacson, abbaglianti, cenni con la mano. Ok tesoro, ho capito, mi fermo.

Accosto, e lui si affianca. Abbasso il finestrino, sfodero il sorriso più aperto e gloss che posso, guardo il giovanotto con l’occhio cerbiattoso e compiaciuto mentre si alza la visiera del casco e realizzo che, cazzarola, è davvero carinissimo.

Sta per aprire quella sua boccuccia sensualissima, ma io lo interrompo e con la voce in modalità sexual-soft (e cioè: vorrei-essere-sensuale-ma-sembro-Amanda-Lear), gli dico: “Ti ringrazio, tesoro, ma sono già impegnata”. E aggiungo un “ahimé” così accorato che se Shakespeare mi avesse vista avrebbe intitolato la tragedia “Romeo ed Eustachia”.

A quel punto, vedo apparire in lui uno strano ed inaspettato sguardo di compassione, mentre mi dice: “Signora, ha la posteriore destra a terra”.

Ecco, in quel momento realizzai:

  • Che avevo passato i 30 da un pezzo;
  • Che era ora di mandare in pensione la mia vecchia Ka verde;
  • Che odio essere chiamata signora;
  • Che in vita mia non avevo mai conquistato nessuno per strada, neanche quando mi spostavo in bicicletta a sedici anni: difficilmente avrei potuto iniziare ora.

Ma soprattutto, che bisogna sempre, sempre, sempre lasciare parlare una persona prima di interromperla. Così, giusto per evitarti quell’estrema figura da pirla alle 7.45 di un mercoledì mattina. Che è tutto di guadagnato.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.