L’UOMO HARRY POTTER
Ti tolgo subito un dubbio – o forse ti distruggo un’illusione: l’uomo Harry Potter non si chiama così perché possiede una “bacchetta magica” speciale. Giusto per evitare che ti partano gli ormoni.
L’Uomo Harry Potter non ha una cicatrice a forma di fulmine sulla fronte, tutt’al più ne ha una proprio sotto al mento dovuta ad una caduta in mountain bike quando aveva 12 anni. Cicatrice sulla quale potrebbe raccontarti ore ed ore di aneddoti, perché l’uomo Harry Potter è un grande oratore, e ama parlare. Soprattutto guardandoti negli occhi e facendoti sentire al centro del suo universo, cosa che ti manda in delirio. Perché l’uomo Harry Potter ha scelto te.
L’Uomo Harry Potter non ha un’amica di nome Ermione che si farebbe molto volentieri se solo il copione l’avesse previsto, tuttavia è circondato da moltissime rappresentanti del gentil sesso, tutte stragnocche e iper realizzate, dalla dottoressa impegnata con Medici Senza Frontiere all’avvocatessa che lavora 7 giorni a settimana e nel tempo libero difende pro bono i rifugiati politici. Eppure, l’Uomo Harry Potter ha scelto te.
L’Uomo Harry Potter non ha animali domestici, nemmeno una civetta, ma non disdegna il volontariato presso il canile di zona. E quando è al volante della sua auto sportiva, nei rari momenti in cui ti toglie gli occhi di dosso e fissa la strada, se vede un piccolo rospo che sta attraversando proprio mentre passate voi, sterza a tutta velocità pur di non sfracellarlo. Che se ti vengono i capelli bianchi dallo spavento, ti vien quasi da ringraziarlo con la commozione negli occhi per aver salvato quella piccola, minuscola vita tanto importante per l’ecosistema. E ti senti ancora più grata di averlo al tuo fianco, quando pensi che l’uomo Harry Potter ha scelto te.
L’Uomo Harry Potter è attraente, ha sempre la situazione sotto controllo, sa sempre cosa fare, e, siccome ha scelto te, tu ti lasci andare, e ti rendi conto che con lui stai proprio bene. Che voi due assieme state benissimo. Voi due. Appunto. Perché ad un certo punto della vostra storia, ti si accende uno strano campanello in testa, e ti rendi conto che uscite sempre da soli. Casa tua, casa sua, cinema, teatro, ippodromo, ristoranti di gran classe a 100 km dalla tua città e località in riva al lago dall’altra parte della regione dove vive lui. Sempre voi due da soli. Perché la caratteristica principale di questa tipologia di essere maschile, è quella di saper usare con grande maestria il mantello dell’invisibilità, e riuscire a dileguarsi tutte le volte che vorresti presentargli qualcuno dei tuoi amici, o – ancor peggio – riuscire a DILEGUARE TE, ogni volta che l’occasione richiederebbe invece l’ufficializzazione della vostra storia.
Perché, mia dolce amica cresciuta guardando “Strega per amore”, tu potrai anche saper muovere il naso a destra e sinistra come faceva Jeannie, ma il vero mago è lui, che riesce a dirti quanto sei bella porgendoti con le bacchette un uramaki intinto di salsa di soia senza nemmeno sgocciolare sulla tua scollatura o spargere il minimo semino di sesamo, e dopo 5 secondi rispondere al suo migliore amico al telefono dicendogli di essere a casa sul divano da solo a guardare CSI (di cui ovviamente ha la suoneria impostata sul cellulare).
E se gli chiedi come mai dopo due anni che state assieme il giorno di Natale lo passa a girare dai parenti da solo, o perché per il terzo anno di fila il giorno del tuo compleanno ha avuto un attacco di febbre altissima che l’ha costretto a letto proprio la sera della tua festa, lui è in grado di sgranare gli occhi con la stessa espressione tra lo sbigottimento e l’amarezza che fa Barbara D’Urso quando deve mandare per la settima volta in otto minuti la pubblicità, e dirti: “Tesoro, devo ancora capire chi sono, cosa voglio dalla vita, non posso presentarti a tutti come la mia ragazza. E poi lo sai, io ho l’innamoramento lento.
Che tipo di innamoramento hai tu, maghetto de-sti-cazzi? Lento? E chi sei, scusa? Il Tullio de Piscopo dei sentimenti???? Il motore Diesel della vita di coppia? Il Landini testa calda dei cuori infranti?
A questo punto, amica, ci sarà sempre un’unica risposta che potrai dare, in questo caso. Ed è la seguente: “Tesoro, finché non riesci a trovare dov’è stata nascosta la pietra filosofale, comincia ad avada-kedavrarti da solo. Occhio però, alla lunga potresti finire col diventare cieco.” E poi dileguati, canticchiando a squarciagola bibidi-bobidi-bù.