Regola#32lasindromedaspingispingi

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…Per quanto piaccia a tutti sognare ad occhi aperti, noi si vive nella realtà, signorina Spielberg, e non in una pellicola della Metro Goldwyn Mayer…

LA SINDROME DA “SPINGI, SPINGI”

AVVERTENZA: Prima di procedere con la lettura di questa regola, ti informo che non contiene assolutamente nulla di erotico, quindi la possono leggere anche le donnine più giovani.

CHE COS’E’: La sindrome da “spingi, spingi” è un disturbo che affligge molte donne – anche se poche lo riconoscono e ancor meno lo vogliono ammettere – soprattutto se conducenti vita sola e arrivate ad una certa soglia anagrafica (la mia, per capirci).

QUANDO SI MANIFESTA: La sindrome “spingi, spingi” si manifesta quando il soggetto si trova dinnanzi ad un elemento maschile che risponda alle seguenti caratteristiche: single, eterosessuale, qualcosina più che maggiorenne, con un’intelligenza mediamente accettabile per portare a termine una frase compiuta (soggetto+verbo+complemento), che non usi i libri soltanto per fermare la gamba del tavolino in salotto, psicologicamente equilibrato, sessualmente normodotato.

COME SI MANIFESTA: la sindrome “spingi, spingi” segue delle tempistiche molto, troppo veloci, per cui a volte risulta quasi impossibile contrastarla nel suo sviluppo. Per citare un esempio, suddividiamo in tappe il suo modus operandi:

  • Incontri un elemento maschile, che può essere uno sconosciuto in treno, un amico di amici di amici, un collega della sede centrale, l’elettricista che ti ha sistemato la caldaia, il cugino della zia della moglie di tuo nipote, un ragazzo in fila dietro di te alla cassa del supermercato, il cassiere del cinema, l’allenatore della squadra di pallavolo della tua nipotina più piccola, il coreografo della compagnia che ha fatto lo spettacolo in piazza nel tuo paese, un invitato al matrimonio della sorella del tuo ex, etcetera, etcetera;
  • Nel giro di 5 secondi, passi suddetto elemento maschile ai raggi X, iniziando dal punto più importante di tutti: l’anulare della mano sinistra. Se ha la fede, sei immune dalla sindrome. Sei salva. Ed è salvo anche lui. Se non ha la fede, cerchi subito di attaccare bottone e buttare là una battuta che ti faccia capire se è single. Risposta affermativa? Primo criterio raggiunto. Yeah!!!!
  • L’analisi ai raggi X prosegue, e in un paio di minuti riesci a capire se anche tutti gli altri criteri vengono soddisfatti. E se la risposta è affermativa, sei fregata, perché entra pienamente in atto la sindrome.

COME SI MANIFESTA: a partire dal momento stesso in cui ti sei resa conto che l’elemento maschile risponde a tutti i criteri sopracitati, il referto è uno, e uno soltanto: è l’uomo della tua vita. E allora chiudi gli occhi, e dentro di te appare un’immagine nitida e molto, molto precisa: ti vedi in sala parto, contorta dal dolore ma di una bellezza sfolgorante nonostante il sudore che ti attacca i capelli alla faccia, lui è al tuo fianco, ti tiene le mani, e ti sussurra con la sua voce calda e rassicurante (che in realtà probabilmente non hai ancora sentito) “spingi, spingi amore”, mentre tu stai partorendo i vostri tre gemelli.

Ecco fatto. Sei in piena sindrome, hai dato il “la” alla tua immaginazione che da questo momento in avanti continuerà a creare scene su scene, mettendo assieme il film della vostra storia tutto pieno d’amore e tramonti e felicità e soundtrack che neanche Morricone potrebbe mai immaginare, e sole e cuore e amore. Vuoi altre tre parole? STAI SBAGLIANDO TUTTO.

EFFETTI COLLATERALI: Cosa succede quando ti metti a fantasticare da sola su una persona che hai appena incontrato?

Succede che mentre tu già pensi alla faccia che faranno le tue amiche quando glielo presenterai, lui ti sta sorridendo semplicemente perché lo stai fissando come una pervertita mettendogli paura.

 Succede che se poi il tipo ti chiede il numero perché ti trova carina e vuole davvero uscire con te – anche se non si ricorda manco il tuo nome – tu sei lì con gli occhi a forma di cuore che pensi al colore delle bomboniere e alle lacrime di tuo papà quando ti accompagnerà all’altare sulle note di Ti Amerò di Miguel Bosè.

Succede che se poi iniziate a vedervi con una certa frequenza perché il tipo ti trova davvero interessante, tu sei lì che vivi nella tua testa immagini della vostra routine familiare, e ti vedi seduta sul water a far pipì mentre lui si rade e assieme decidete in quale scuola di danza iscrivere le gemelle.

Succede che se vi mettete veramente assieme, mentre lui passa il venerdì sera al bar con i suoi amici commentando le tette delle cameriere, tu sei a letto avvelenata che aspetti il messaggio della buonanotte aspettandoti che ti suoni il campanello alle tre del mattino per chiederti di sposarti. Che se poi il giorno dopo non ti porta un solitario da 14 carati, sei anche capace di mettergli il muso per tutto il weekend.

Ma soprattutto, succede che mentre lui sta ancora tentando di capire cosa vuole fare da grande, e magari se il suo diventare grande potrebbe contemplare anche la tua presenza, tu ti costruisci una realtà virtuale completamente avulsa e lontana da quella vera. E alla fine, non vi trovate più.

Per quanto piaccia a tutti sognare ad occhi aperti, noi si vive nella realtà, signorina Spielberg, e non in una pellicola della Metro Goldwyn Mayer.

COME SUPERARLA: se non vuoi bruciarti ogni possibile storia, sottoponendo il ragazzo di turno a delle pressioni che neanche l’Ispettore del film Seven potrebbe sopportare, devi fare una cosa soltanto. NIENTE. Stai ferma, stai calma, blocca il tuo cervello e imponiti di viverlo questo povero cristo, e non di inventare di volta in volta quello che vorresti fosse. Lascia a lui e concedi a te stessa la libertà di conoscervi davvero, secondo i vostri tempi, e di capire se potete piacervi o no.

Con calma. Senza dover per forza correre a fermare la chiesa, quando magari non sai nemmeno di che religione sia. Le cose che devono capitare, se lo vogliamo veramente, accadono, semplicemente, senza che tu spinga sull’acceleratore rischiando di andare a sbattere sul muro della consapevolezza.

Vivilo, viviti. Punto. E poi, vada come vada. E se proprio, proprio non sai rinunciare al sogno ad occhi aperti, e ti riesci ad addormentare soltanto se immagini qualcosa di bello, ricordati che non deve forzatamente essere il tuo ritratto in abito bianco o una cameretta piena di carillon, biberon e tutine.
Sei un’incredibile romantica e devi fantasticare per forza? Fallo su cose impossibili, tipo sulla probabilità che tu possa vincere alla lotteria e le conseguenti pazzie che faresti, o sull’eventualità che Robert Downey Jr. caschi in moto proprio di fronte al tuo palazzo, e fra tutti i campanelli suoni il tuo per chiederti un bicchiere d’acqua.

Ma lascia alla realtà VERA la possibilità di stupirti; altrimenti resterai sempre delusa, perché nessuno sarà mai all’altezza dei tuoi sogni. E anche se lo fosse, con la tua fantasia saresti sempre un passo avanti a lui, e non andreste da nessuna parte.

A questo punto avrei tante altre cose da dirti in merito, ma devo chiudere. Mi hanno appena suonato il campanello di casa….devo correre a preparare un bicchiere d’acqua. Si sa mai che Robert Downey Jr. stesse passando di qui in moto e…

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