L’UOMO MEGALOMAN
Esistono gli uomini, esistono gli eroi, e poi esistono gli uomini super-eroi. E sono assolutamente da evitare.
Se hai vissuto parte degli anni ’80 davanti alla televisione, sicuramente leggendo il titolo della regola ti sarà tornato in mente tutto, cominciando proprio dal vocione metallico del pazzoide che cantava la sigla, e che secondo me era sotto effetto di sostanze per non rendersi conto dell’assurdità del testo: “sai trasformarti in gigante/con un cuore bambino/hai nel corpo rovente/forse un’anima blu-blu-blu/Megaloman”, seconda per incoerenza semantica e logica solo alla sigla cantata dal Supertelegattone “sono il gatto sul tetto che ascolta/tutto come fosse la prima volta/con la faccia tvvvvvvvvvvv/questi baffi all’insùùùùùùùùùùù/gli occhi più blu-blu-blu-blu-blu di Paul Newman/se vi piace chiamatemi Oscar”.
E il tuo secondo pensiero – rievocando la sigla – andrà sicuramente ai potentissimi strumenti di battaglia con cui il-più-famoso-degli-eroi-Super-Megaloman sconfiggeva qualsiasi tipo di mostro, vale a dire “la fiamma di Megalopoli” e “l’Uragano di fuoco”. Se invece non hai la minima idea di cosa io stia parlando, sappi che ufficialmente Megaloman è stato il protagonista di una serie televisiva giapponese del 1979, ma che in realtà altri non è che il padre dei Power Rangers, concepiti proprio grazie alla Fiamma di Megalopoli. E non mi chiedere come.
Nelle prossime righe però, mi avvarrò dell’immagine eroica che Takashi-Megaloman ispira per elencare la caratteristica principale di questa tipologia di uomo. E’ un MEGALOMANE, che al di là di quale siano il suo aspetto e la sua personalità, si sente sempre e comunque figo, ma talmente figo che tu dovresti ringraziare il cielo tutti i giorni per aver catturato le sue attenzioni.
Già da primo incontro. Perché l’Uomo Megaloman single, solitamente, gira per il mondo con il radar perennemente attivato per cercare una donna che possa godere della fortuna di averlo incontrato; hai presente un uccellino appena nato, col collo lungo lungo, che apre il becco ogni 30 nanosecondi per chiedere del cibo e gira la testa di scatto a destra e sinistra? Ecco. Lui è così.
E se per tua immensa sfortuna ti trovi un giorno vicino al suo spazio vitale, e ti entra qualcosa nell’occhio proprio mentre il suo sguardo incrocia la tua traiettoria, sappi che il tuo tenere l’occhio chiuso perché non stai vedendo una cippalippa, dal suo punto di vista diventa un occhiolino, e tu automaticamente la protagonista dei suoi sogni. Si, anche quelli erotici, purtroppo.
Sicché lui si sente immediatamente un eroe, il TUO eroe, ed inizia a corteggiarti in maniera così decisa e invadente, che presa per lo sfinimento decidi di uscirci. E da quel momento, amica bella, i cocci sono i tuoi, perché non riuscirai più a liberarti di lui, a meno che non cambi identità, o ci sia un’altra poveretta cui va qualcosa in un occhio mentre l’uccelletto del malaugurio è lì intorno.
Tuttavia, l’Uomo Megaloman ha un lato positivo: è riconoscibilissimo. Ecco gli indizi, così potrai starne alla larga PRIMA che sia troppo tardi.
1.LA POSTURA. L’Uomo Megaloman cammina con la schiena dritta, le spalle larghe, il mento sollevato, il petto in fuori, talmente in fuori che ti domandi se abbia subito un incidente che lo costringe a spostare il baricentro indietro, o se abbia fatto un corso di portamento ad Oxford (mai terminato), o se abbia qualcosa incastrato nel didietro, salvo poi scoprire che indossa una panciera contenitiva e protettiva perché l’Uomo Megaloman è un uomo previdente, soprattutto in fatto di salute.
2.Il SORRISO. l’Uomo Megaloman possiede sempre una delle seguenti caratteristiche:
- Mascellone alla Ronn Moss (che per la verità possiede anche Roberto Bolle, ma ironizzare su una statua marmorea vivente e meravigliosamente danzante come il Bolle nazionale non si può, quindi si elimini dal verbale la mia ultima affermazione).
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Apparecchio ai denti: l’Uomo Megaloman pensa non sia mai troppo tardi per correggere i propri difetti, quindi si fa mettere l’apparecchio anche passati i 40, e nonostante tutto ama sorridere spesso, ancora più spesso. Spessissimo, soprattutto durante e dopo colazione-pranzo-cena, così riesci a capire meglio dai pezzetti incastrati tra i ferri quello che ha mangiato. E devi essergliene grata, visto che in questo modo ti ha dato un argomento di conversazione.
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Che sia a causa dell’apparecchio, o che sia a causa della dieta particolarmente speziata – a base di cipolla, aglio, peperoni, cavolfiori ecc. – che l’Uomo Megaloman segue, fatto sta che possiede un alito a metà tra il tubo di scarico della tua doccia dopo che c’hai versato una bottiglia di Idraulico Liquido, e l’aroma delle ascelle dell’idraulico in carne ed ossa che il 15 agosto hai dovuto chiamare per aggiustare il tubo di scarico della doccia che hai precedentemente fatto fuori.
Tuttavia, l’Uomo Megaloman ama parlarti vicino al volto, quanto più vicino si può, perché è convinto di avere una bella voce e che sentire il suo respiro caldo sia sensuale; e siccome vuole sfruttare questa sua dote, al secondo appuntamento ti si para di fronte e ti regala la sua personalissima parafrasi di Cecco Angiolieri e la sua “s’i fosse foco, arderei ‘l mondo” convinto di guadagnare duemila punti, quattro bonus e tre vite grazie alla sua passione per la poesia, mentre tu cerchi di respirare quanto più aria pura possibile nei momenti in cui riesci a voltare la testa dall’altra parte pensando che questo qui il mondo lo fa ardere anche solo aprendo la bocca per dire il suo nome. Che il Draghetto Grisù in confronto potrebbe fare da testimonial alle Vigorsol.
3. L’ABBIGLIAMENTO. Qualsiasi cosa indossi, l’Uomo Megaloman si piace sempre. A priori. Infatti, già si piace tantissimo da nudo, che se fosse per lui uscirebbe sempre così come mamma l’ha fatto; purtroppo però la società moderna impone delle condizioni, che lui accetta perché è eticamente un uomo corretto, e allora copre il suo corpo con degli abiti, che però lasciano intendere la perfezione di cui è dotato. Quindi la preferenza cade su: t-shirt girocollo slim fit che ne esaltino i pettorali, portate DENTRO ai pantaloni; canottiere superascellari a costine bianche o nere, portate DENTRO ai pantaloni; camicie rigorosamente ricamate con la propria iniziale (o con quella del bisnonno defunto, se occorre, perché l’Uomo Megaloman non butta via nulla), portate DENTRO ai pantaloni. Jeans o pantaloni eleganti portati SOPRA la camicia, o la canotta, o la t-shirt; jeans o pantaloni con l’orlo leggermente troppo corto, di quei 5 cm che danno proprio fastidio a guardarli, ma che per lui rappresentano un tratto distintivo nonché una grande comodità per prendere la bici e andare in posta a pagare le bollette (l’Uomo Megaloman non possiede carte di credito e non usa il web per nessun tipo di operazione economica perché è un uomo prudente, e teme possano clonargli i dati e rubargli i risparmi di una vita).
Tuttavia, il capo d’abbigliamento per cui l’Uomo Megaloman si individua subito è il costume da bagno, modello mutanda inguinale monocolore blu, rosso, o – ahimè – bianco, e non importa se sotto a questo minuscolo pezzetto di stoffa bandito negli anni 70 egli nasconda un organo delle dimensioni di un bibanese (noto grissino della lunghezza massima di 4cm) o di un anaconda; ciò che conta è che si veda. Perché lui è un uomo onesto, e le sue grazie le mette subito sul bancone.
4.POSA NELLE FOTOGRAFIE. Viviamo in un’era assolutamente social, per cui la prima cosa che facciamo quando conosciamo una persona nuova è spiare il suo profilo facebook per vedere quante più foto riusciamo. Beh, a dispetto della sua indole megalomane, egli non usa assolutamente fare selfie, perché ritiene di essere tanto bello da trovare sufficienti le foto che gli fanno gli altri. Quindi troverai le foto di lui in discoteca, solitamente con in mano una bottiglia di vino costosissima, perché l’Uomo Megaloman è generoso, e ama che si sappia; oppure a cena con gli amici, ritratto di solito in fondo alla tavolata di spalle perché sicuramente ci sta provando con una, oppure abbracciato al cane o ancora bello fiero nel posto di lavoro. La costante, in ognuna delle foto, sarà la sua espressione: un sorriso talmente ebete, che non puoi non scuotere la testa e dire: ma come cazzo fa???
5.CARATTERE. Le caratteristiche principali degli Uomini Megaloman sono le seguenti:
- Generosità: sia nel farti un sacco di regali finché vi state vedendo, che nel chiederteli tutti indietro quando sei riuscita a fargli capire che non ne vuoi più sapere;
- Sincerità: sia nel riempirti di complimenti finché vi state vedendo, che nel ripeterti profusamente quanto tu sia stronza, sfigata e una poveretta a non volerne più sapere;
- Onnipresenza: sia nel farsi trovare – convinto di farti una sorpresa piacevole – in ogni posto tu vada finché vi state vedendo (compreso iscriversi al tuo stesso corso di Acquabike, di Origami e di Cucina con microonde), sia nel farsi trovare COMUNQUE in ogni posto tu vada (e continuare a frequentare le tue lezioni di Acquabike, di Origami e Cucina col microonde) anche dopo che gli hai fatto capire che non ne vuoi più sapere;
- Infine, l’Uomo Megaloman tende ad essere un po’ ottuso, perché dopo i tuoi innumerevoli tentativi per spiegargli in ogni lingua umana comprensibile, compresa quella dei segni e quella iconografica, che le due volte che sei uscita con lui ti sono bastate per capire che non siete fatti per stare assieme e che è giusto lui prenda altre strade per cercare la sua vera metà, lui ti guarda, SORRIDENDO, e ti alita in faccia la seguente frase: mi stai dicendo che fra noi c’è un problema???
Credi ti siano sufficienti, questi indizi, per riconoscere questa categoria di uomo?
Bene. Ora sta a te decidere. Hai presente il film I Gemelli di Ivan Reitman? Vuoi passare la vita con uno che ha l’espressione di Arnold Schwarzenegger sul corpo di Danny DeVito? Se la risposta è sì, allora l’Uomo Megaloman fa per te.
Ma sarebbe come ipotizzare una storia tra un Gremlins e una delle Charlie’s Angels…e non credo sia il tuo caso!
ahahah..non potevi descrivere meglio il personaggio! 😉