Regola#256comeunraggiodiluceriflessodallafinestra

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COME UN RAGGIO DI LUCE RIFLESSO DALLA FINESTRA

Ci sono persone che incroci per caso, e non ti lasciano nulla se non un alone sfuocato, destinato a svanire come le occhiaie della mattina post-sbornia.
Ci sono persone che nella tua vita appaiono e scompaiono come l’insegna a neon di un pub della Quinta Strada; sai che ci sono e sai cosa trovi quando li cerchi.
Ci sono persone con cui devi condividere i tuoi confini, anche se ti fa cagare la sola idea che possano respirare l’aria che hai appena respirato tu; è che ti tocca averle intorno, e allora te ne fai una ragione.
Ci sono persone da cui ti faresti abbracciare per tutta la vita, perché sanno di buono, sanno di casa, sanno di tutto quello che ti fa sentire al sicuro.
Ci sono persone che ti fanno stare bene anche solo quando ti sorridono.
Ci sono persone che ti fanno stare male quando meno te l’aspetti, perché le persone mentono e tradiscono e illudono e ingannano e vivono rubando la tua energia.
E poi ci sono persone contro cui inciampi perché camminavi con la testa per aria, e che si pongono nella tua vita come una raggio di luce riflesso dalla finestra: esisti solo se sono loro a deciderlo, altrimenti resti in ombra.

Come un usignolo di plastica che canta solo se lo accendi.
E’ così che ti senti?
E’ questo che sei? Un usignolo di plastica?
E’ questo che vuoi?
Cantare soltanto quando qualcuno sposta la finestra e ti investe della luce riflessa?
Io no.
Io voglio continuare come ho sempre fatto.
Io continuo a cantare da sola, a squarciagola, dovunque mi trovi.
Anche se sono stonata.
Perché mi sta immensamente bene così.
Oh-yeah.

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