CREA LA TUA PLAY-LIFE-LIST
Si possono mettere Al Bano e Romina e i Red Hot Chili Peppers nella stessa compilation?
Si, se si tratta della tua play – life – list.
Funziona così:
IL BALLO DEL QUA QUA (Al Bano & Romina), la mia prima coreografia; ho deciso quel giorno lì, all’asilo, che da grande avrei fatto la ballerina.
CICALE (Heather Parisi), la prima volta che ho sognato di voler diventare una soubrette, perché ho deciso quel giorno lì, alle elementari, che danzare non mi sarebbe bastato.
SI PUO’ DARE DI PIU’ (Morandi, Ruggeri, Tozzi), la prima volta che ho capito che la mia Micca sarebbe stata la mia Micca per sempre. Lei, io e un registratore scassato dove incidere la nostra versione della canzone. Rivedo ancora qui davanti il divano, Tv Sorrisi e Canzoni con il testo della canzone e noi due che ridiamo da tenerci la pancia.
BRAVI RAGAZZI (Miguel Bosè), il primo concerto sola con mamma.
PENSIERO (Pooh), il primo concerto sola con papà.
ADESSO TU (Eros Ramazzotti), il mio primo concerto da sola e basta.
NOI RAGAZZI DI OGGI (Luis Miguel), il primo walk-man, la prima volta che papà mi ha regalato un poster.
CLOSE TO ME (Cure), la prima canzone in inglese che ho imparato.
TRUE BLUE (Madonna), la prima volta che mi sono sentita alla moda. Leggings neri, gonna in tulle, top nero, capelli cotonati. Il mondo in mano, una big bubble in bocca e la voglia di essere baciata sul serio.
VIVO PER LEI (Versione Andrea Bocelli e Giorgia), la mia prima volta al Karaoke. E anche l’ultima.
SEI UN MITO (883), la prima canzone che un ragazzo mi ha dedicato. Discoteca. Divanetto.
WHO WANTS TO LIVE FOREVER (Queen), la prima volta che mi si è fermato il cuore, perché è stata la volta in cui ti ho detto addio. Il vialetto in cemento, tutta quella gente, tutte quelle lacrime. Lo stereo messo lì a fianco della cappella. Quella tua foto con gli occhi azzurri come la camicia che indossavi e come il cielo che è diventato casa tua.
FALLEN (Lauren Wood), la prima volta che ho visto Pretty Woman, al cinema Corso di Vicenza (oggi diventato una multisala). La prima di 1072 volte, che ho visto Pretty Woman.
THE MAN WHO SOLD THE WORLD (Nirvana), la prima volta che ho pianto per la morte di una persona che non conoscevo.
NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI (Venditti). Ovvio. La mia maturità (bene signorina iniziamo con In Morte di Carlo Imbonati di Manzoni e io che parlo parlo parlo e poi Lettere a Lidia di Carducci e io che dico che gli uomini alle mogli non dicono niente ma alle amanti tutto, e il professore che diventa rosso e passiamo a filosofia, mi parli di Hegel e io che parlo parlo parlo e basta così arrivederci signorina. E io che esco fra gli applausi di tutti quelli che c’erano – compagne di scuola, genitori, bidelli, segretarie, neanche fosse la discussione di laurea – e io che ignoro tutti e vado al telefono pubblico per chiamare Filippo che all’epoca mi piaceva tanto. Ciao Filippo, ho appena finito l’orale. Era il 16 luglio. Filippo dopo non l’ho risentito più.
BED OF ROSES (Bon Jovi), la prima volta che mi sono innamorata di un cantante. (no, non mi è ancora passata).
LA TRAVIATA (Giuseppe Verdi), la prima volta che ho imparato a memoria tutta un’opera.
(EVERYTHING I DO) I DO IT FOR YOU (Brian Adams), la prima volta che ho indossato un abito da sposa per una sfilata. Dicono che porti male. Dico che hanno ragione.
BLUNOTTE (Carmen Consoli), la prima volta che una canzone diceva esattamente quello che stavo vivendo io; la prima volta che mi sono sentita davvero sbagliata per colpa di uno che invece ad essere sbagliato era lui.
LUCE – TRAMONTI A NORD EST (Elisa), il primo, vero, grande successo con una delle mie commedie.
WATERMARK (Enya), il mio primo ritiro spirituale.
PLAYING BY HEART (Artisti Vari), la prima colonna sonora che ho adorato
LEZIONI DI PIANO (Michael Nyman), la prima volta che mi sono chiusa in camera a piangere per amore.
NESSUNA CANZONE, la prima volta che ho fatto l’amore; forse è anche per quello che non mi è piaciuto per niente.
I HEARD IT THROUGH THE GRAPEVINE (versione di Giorgia), la prima volta che mi è piaciuto davvero fare l’amore.
L’AMORE CHE COS’E’ (Luca Carboni), la prima volta che mi sono lanciata in uno strip-tease (privato).
FLIRT#1 (Francesco De Gregori), la prima volta che mi sono riconosciuta in una canzone. Una versione di me non in cellule, ma in note.
CELLULE (Mistonocivo), la prima volta che ho fatto io la prima mossa. E ho fatto bene.
DON’T KNOW WHY (Nora Jones), la prima volta che sono stata da sola tutto un pomeriggio con Giulia. Avevi 5 giorni, fagiolo, e ti ho cullata fino ad addormentarti proprio con questa canzone qui.
TEARDROPS (Massive Attack), la prima volta che ho avuto davvero paura di non diventare mai una mamma. La prima volta che mi sono sentita un guscio vuoto. Ed è ancora così.
NOTHING ELSE MATTERS (Metallica), la prima volta che ho visto un rider-tatuaggi-pelle e piercing piangere. Stadio Euganeo di Padova, 29 giugno 2004.
LAST XMAS (George Michael), la prima volta che mi sono sentita importante per qualcuno. E che qualcuno…
UN UOMO (Eugenio Finardi), la prima volta che ho capito davvero chi voglio al mio fianco, e come voglio essere a fianco di qualcuno.
GO WITH THE FLOW (Giovanni Allevi), la prima volta che ho pianto guardando un video. La prima volta che la danza mi è mancata sul serio.
GIVE IT AWAY – Live in Hyde Park (Red Hot Chilli Peppers), la prima volta che mi son messa in topless. Spagna. Barcellona. Spiaggia. Tutte in topless. Provo anche io. Dopo 5 minuti sono più rossa in faccia che nell’unico pezzo di costume che mi è rimasto addosso. Topless esperienza bocciata.
IL PIU’ GRANDE SPETTACOLO DOPO IL BIG BANG (Lorenzo Cherubini), la prima volta che ho ballato sotto la pioggia.
SANTA MARIA (Gotan Project), la prima volta che un artista che presentavo c’ha provato. E chissà come sarebbe ora, se avessi detto di sì.
A MANO A MANO (Rino Gaetano), la prima volta che ho capito che il destino fa dei giri assurdi. Che quello che dai prima o poi ti ritorna, che quello che fai prima o poi lo subisci e che quello che perdi, l’hai perso e punto.
L’ARCOBALENO (Adriano Celentano), la prima volta che ho sentito davvero che ci sei ancora, che siamo riusciti davvero a comunicare nonostante la distanza delle dimensioni in cui viviamo. Io che mi alzo il giorno del mio compleanno e accendo l’ipod in modalità shuffle (selezione casuale), e su 10.000 canzoni parte proprio questa. La tua. Tu.
SMILE (Charlie Chaplin), la prima volta che ho capito che nella vita tanto vale sorridere sempre; è gratis e a volte non ci resta che quello.
C’ho impiegato un’oretta per fare questa lista. Un paio d’ore per farne una playlist. Una vita vissuta fino ad oggi per raccogliere queste esperienze.
A volte ci dimentichiamo di quello che abbiamo vissuto, a volte ci dimentichiamo le emozioni che abbiamo provato la prima volta che abbiamo affrontato un momento della nostra vita. A volte ci dimentichiamo che le cose brutte passano. Ci piombano addosso, ci demoliscono, ma passano.
Proprio come i tornado.
A volte abbiamo bisogno di qualcosa che ci ricordi quello che siamo stati.
Crea anche tu la tua play-life-list.
Tienila di scorta tutte le volte che perdi il filo di te, o che senti di avere freddo nei tuoi panni, o che hai paura di non tornare ad amare più.
Tienila di scorta tutte le volte che avrai bisogno di ritrovarti.
Tienila di scorta tutte le volte che avrai bisogno di RIDERE DI TE (Vasco Rossi), la prima volta che mi hanno tenuta per mano.