Regola#210nonpuògrandinaredappertutto

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Guidare con il muso tutto girato a sinistra perché stai assistendo all’arcobaleno più arcobaleno che esista. Fatto.

NON PUO’ GRANDINARE DAPPERTUTTO

Guidare per ore sotto il sole in piena estate con l’aria condizionata che non va e il finestrino lato guida (quindi quello mio più prossimo) rotto. Fatto.
Guidare la notte di capodanno sulla strada ghiacciata poco prima di mezzanotte per raggiungere un tipo che mi aveva invitata ad una festa, e arrivata lì scoprire che ne aveva invitate altre due -decisamente più gnocche – e che quindi quella sera non mi avrebbe filato per niente.
Fatto.
Guidare avvolta dalla nebbia che non ti fa vedere neanche il tuo stesso fiato sul finestrino, perché è talmente fitta che sembra ti sia entrata anche dentro l’abitacolo, per andare a cercare il tuo ragazzo che non risponde al cell, e trovarlo tranquillo e beato che beve birra a casa di un amico scusa-amore-ho-lasciato-il-telefono-in-macchina-e-non-mi-ero-accorto-che-fosse-così-tardi-e-mi-ero-dimenticato-della-nostra-cena.
Fatto.
Guidare sotto la neve che sembra zucchero filato a pezzettoni, e trovarti in fila con mille altre auto e la tua che va da sola senza neanche toccare l’acceleratore tanto la strada è scivolosa.
Fatto.
Guidare con il vento che ti sposta la macchina, che ti tocca tenere tutte e due le mani sul volante e ti butti anche con il busto tutto in avanti perché ti sembra che così tieni più botta.
Fatto.
Guidare con il muso tutto girato a sinistra perché stai assistendo all’arcobaleno più arcobaleno che esista.
Fatto.

Oramai al volante non mi fa più paura assolutamente nessun tipo di condizione atmosferica.
Tranne una.
La grandine.
Sarà per il rumore, che ti fa sembrare la botta sempre leggermente più grave di quello che è; sarà per i danni, che se non sei assicurata – ed è il mio caso – ti infastidiscono assai; sarà che essendo un fenomeno fortunatamente abbastanza raro quando arriva mi shocca sempre un po’; io la grandine la odio.
E guidare mentre fuori grandina mi terrorizza.

Ma proprio perché si tratta di un fenomeno fulmineo e abbastanza imprevedibile, l’ho presa spesso, una bella grandinata mentre sto al volante.
E ho affinato la tecnica giusta per affrontarla.

Fermarsi sotto qualche riparo? No.
Chiudersi in casa quando il cielo si fa plumbeo e secondo il meteo.it ci sono 25% di possibilità che possa grandinare? No.
Attaccarmi al telefono con mio papà chiedendogli aiuto in lacrime? No. (anche perché l’ho già fatto e di tutta risposta mi sono sentita dire “non potevi fare a meno di andare lì???).

C’è solo una cosa che faccio quando grandina.
Continuo a guidare.
Alzo un po’ il volume della radio, magari ci canticchio pure sopra, stringo un po’ più forte le mani al volante.
Respiro a fondo per restare quanto più calma si può.
Mi concentro sulla strada.
E mi ripeto continuamente che non può grandinare dovunque, e tutto quello che devo fare è non fermarmi, andare avanti, tenere bene a mente quale sia la mia metà e andare avanti.

Avanti sempre e avanti comunque.
Fino a quando mi sarò lasciata la grandine giusto un paio di chilometri dietro alle spalle.

E ho imparato a fare lo stesso anche con la mia vita.
Perché non si può prevedere quando il destino deciderà di farti cadere addosso problemi e tristezza come pezzetti di ghiaccio grandi come ciliegie, e non si può nemmeno evitare di vivere qualsiasi cosa per paura che diventi una grandinata diretta sopra le nostre teste.

A volte accade, a volte ci troviamo proprio sotto il tiro incrociato delle cose che vanno dalla parte opposta rispetto a quello che vorremmo, e non possiamo trovare un riparo o chiedere aiuto a qualcuno o sperare di poter prevedere il momento esatto in cui la tempesta ci sputerà addosso difficoltà come un bambino che gioca con la fionda.
L’unica cosa che possiamo fare è andare avanti, occhi puntati sulla meta, orecchie sorde al rumore che viene da fuori, e il cuore pronto a sopportare qualsiasi botta.
Avanti sempre.

Perché anche la grandine che ti si rovescia addosso nella vita di tutti i giorni, non può durare per sempre, e non può seguirti dovunque.
Occhi puntati sulla tua strada. E ricordati che un paio di chilometri più in là, dopo una grandinata, troverai sempre un arcobaleno.
E sarà tutto e solo tuo.

 

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