Regola#13nonpuoiobligarechivuoituadamarti

NON PUOI OBBLIGARE CHI VUOI TU AD AMARTI
Non puoi obbligare chi vuoi tu ad amarti. Questa è proprio un genio, penserai. Questa comincia una regola del genere con una ovvietà che manco una telenovela venezuelana del secolo scorso metterebbe più in bocca all’Andrea Celeste della serie.
Hai ragione, è banale.
E allora spiegalo a tutte le ragazze, le donne, le adolescenti, le signore e le nonne che sono innamorate di qualcuno che non ricambia il loro sentimento, o spiegalo a te stessa, l’ultima volta che ti è capitato.
Spiegalo alla tua migliore amica, che hai appena sentito piangere perché si sente rifiutata, e spiegalo a tua nipote, a tua sorella o alla tua figlia più grande che non mangia più perché il ragazzo che le piace non ne vuole sapere di ricambiare quel sentimento.

E spiegalo anche a me. Perché faccio ancora fatica a non accettare che se io amo una persona, questa non si senta eticamente costretta ad amarmi di rimando. Voglio dire, se io ti amo, tu per forza devi amarmi. Lo diceva anche Dante, l’amore non perdona chi è amato e non ama a sua volta. Caro Dante, forse avremmo dovuto spiegarlo anche a te, che non funziona proprio così. L’amore non è una stretta di mano, che si dà quando si riceve; è, e dovrebbe essere sempre, una scelta, e come tale implica il concetto di libertà.

Io per amore, ovviamente quando non corrisposto, mi sono sempre fatta molto, molto male da sola. Ma se mi guardo indietro adesso, e rifletto su tutte quelle occasioni in cui mi sono lasciata struggere dal dolore per un sentimento che davo a mani spalancate senza ricevere in cambio nemmeno una briciola di quello che ero convinta di meritare, mi accorgo che, in realtà, sono stata molto fortunata, che mi è andata sempre molto bene. Se vogliamo accentuare il concetto, mi è andata proprio di culo.
Perché è stato meglio così, e ho sempre evitato (anzi, la vita mi ha sempre evitato), di legarmi alle persone sbagliate. Sbagliate per me.

Qualche anno fa, avevo conosciuto un ragazzo che mi piaceva molto. Durante i primi mesi, avevamo scoperto un feeling incredibile, ed era nata una grande amicizia. Amicizia per lui, perché io – ovviamente – ero già innamorata persa dopo un mese che lo conoscevo. Pensavo sarebbe stato l’uomo della mia vita, mentre lui mi teneva in stand-by: non-so-cosa-voglio-quindi-non-so-se-ti-voglio-quindi-restiamo-amici. Ma intanto scopiamo. Bravo furbo.

Una sera, ero in casa sola con mia mamma, con la quale non ho mai avuto quel tipo di rapporto per cui ci si racconta tutto. Non siamo mai state amiche, ma abbiamo imparato ad essere madre e figlia, e ad amarci per questo. Stavo lavando i piatti. Lei era sul divano. Avevo un peso dentro che mi impediva di respirare, e ad un certo punto sono esplosa, mi sono messa a piangere e le ho detto – e mi ricordo come fosse ora – “perché non mi vuole?”.

PERCHE’ NON MI VUOLE. Ecco la frase harakiri che noi donne ci infliggiamo quando non siamo ricambiate nei nostri sentimenti. Perché non ti vuole? Ok, te lo dico: perché avrà i suoi motivi!

Perché non ti merita, prima di tutto. Perché non ti appartiene. Perché non gli piaci. Perché è già impegnato. Perché non riesce a capire le tue qualità. O, semplicemente e naturalmente e liberamente, perché non fa per te. Non è tuo. Non è per te.
Smettila di farti male piangendo tutta ripiegata su te stessa tanto da allagarti l’ombelico di lacrime dicendoti a ripetizione “perché non mi vuole”. Cambia la prospettiva, gira la frase. Prova a dirti: perché lo voglio io? Prova a capire da dove nasce il tuo bisogno disperato di stare proprio con lui, di avere proprio lui. Non è che sei caduta nella trappola di volere quello che non potrai mai avere? Sei proprio sicura che il sentimento che provi si tratti di amore? Non è che semplicemente sei troppo orgogliosa per ammettere che qualcuno ti dica di no?

Vedi amica, alla mia veneranda età e dopo alcune mie struggenti e struggevoli storie, ho realizzato una cosa fondamentale: l’amore fa stare bene. Non ci sono alternative, non ci sono scuse, non ci sono variazioni sul tema. L’amore fa stare bene. E questo non implica che sia sempre facile e non preveda sacrifici o che siano sempre farfalle nello stomaco e stelle cadenti e cioccolatini e LoveLoveLove-pa-pa-pa-ra-ra.

Ma se stai vivendo una storia che ti fa piangere per più di due giorni di fila, o per più tempo di quello che riesci a sostenere, allora, bellezza, te lo dico chiaramente: o dalla tua o dalla sua parte, non è amore. E allora serve una gran bella pausa di riflessione: pensaci, pensati, pensalo. E agisci di conseguenza.

La vita è troppo breve, e tu sei troppo in gamba, e ci sono troppe cose da fare per perdersi in un amore che non ci viene ridato quintuplicato. Guarda oltre a questo scoglio di una persona che non risponde ai tuoi sentimenti: c’è tutta una vita che ti aspetta. Non puoi permetterti di perdere tempo con la persona sbagliata, altrimenti è come se riempissi di sale il barattolo dello zucchero. E il caffè salato non piace a nessuno. Anzi, fa proprio vomitare.

Vuoi sapere com’è andata con quel ragazzo? Beh, sappi che alla fine l’ho fatto capitolare, e siamo stati insieme per 5 lunghi anni, condividendo momenti buoni, e momenti brutti. Ma in realtà, non siamo mai stati veramente sulla stessa lunghezza d’onda. E alla fine, ci siamo lasciati con troppi strascichi e recriminazioni.

E se penso a quella sera, a quel momento in cui lavando i piatti le spalle mi si sono abbassate e mi sono lasciata andare ad un pianto disperato, vorrei tornare indietro per abbracciarmi e dirmi: meglio che ci sorridi sopra e ti fidi del destino. Lascia andare.

Ecco, se ti trovi in una situazione come quella, la regola di oggi ti dice proprio questo: lascia la presa su una cosa che non ti rende felice. Non accanirti. E permetti a ciò che è tuo di venirti davvero incontro. Arriverà prima che tu finisca di crederci.

 

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