![[cml_media_alt id='1036']Agrodolce[/cml_media_alt]](http://www.eustachiabonton.it/wp-content/uploads/2015/10/shutterstock_249256819-980x400-300x122.jpg)
NON STRAFARE, MA FA DI TUTTO PER ESSERE QUELLA CHE SEI
Ciao, mi chiamo Eustachia BonTon, ho 39 anni e non posso pensare alla tequila sale e limone senza vomitare.
Tutto perché quella sera di dieci anni fa ero convinta di avere incontrato l’uomo della mia vita, che mi aveva invitata ad uscire con i suoi amici, e volevo assolutamente fare colpo su di lui e su tutta la sua compagnia.
Sicché quando decidono di fare una gara a colpi di tequila sale e limone, mi intrometto e dico che voglio partecipare anche io – pur sapendo che di solito mi gira la testa con un solo bicchiere di vino.
Ma volevo fargli vedere una me che pensavo potesse piacergli più della me vera, e allora inizia la recita.
Sento i suoi occhi su di me per tutto il tempo: mentre passo la lingua sulla mano sinistra, nel piccolo corridoio di pelle tra il pollice e l’indice; mentre ci verso sopra il sale; mentre butto giù tutto il bicchierino di tequila; mentre – con gli occhi dentro ai suoi – addento la fettina di limone.
Una volta.
Due volte.
Tre.
Quattro.
Cinque tequila buttate giù in venti minuti.
Chiaramente ho vinto io la sfida.
E altrettanto chiaramente, ho preso una sbornia di quelle che ricordo ancora, vergognandomene anche parecchio.
Perché mi sono rovinata la serata per essere quella che non sono, e tutto per piacere a un tipo che – in realtà – non mi filava per niente. E comunque, non ne sarebbe valso la pena.
Tuttavia, quella sera per me è stata molto preziosa, perché ho capito diverse cose fondamentali per evitare di ripetere errori simili.
- La tequila è una bevanda bastarda: ti batte nelle tempie dopo un po’, ecco perché subito dopo averne bevute cinque mi sentivo in cima al mondo, mentre dieci minuti dopo mi sentivo un rottame.
- Non serve alzare il gomito per stare bene in compagnia, tanto meno se conosci i tuoi limiti (e i miei si limitano a una birra piccola o un bicchiere di prosecco, quindi quella sera sapevo perfettamente che stavo sbagliando).
- Se ti scappa la pipì e devi andare in bagno, fatti accompagnare. Sennò rischi di stare a fissare il water per infiniti minuti, appesa alla cordicella dell’acqua che tiri interminatamente senza che l’acqua scenda; e tu stai lì a fissare il water appesa alla cordicella che non fa partire l’acqua chiedendotene il motivo, fino a quando qualcuno entra e ti spiega che quella – in realtà – è la cordicella dell’allarme.
Che stai facendo suonare in tutto il locale da cinque minuti buoni. - Se vuoi conquistare un ragazzo che ti piace, strafare non serve a nulla, se non a farti sembrare una tipa perennemente sopra le righe, che non si vorrebbe manco far salire in macchina per evitare che vomiti sui sedili in pelle del BMW.
E questa è stata senz’altro la lezione più importante.
Dovunque tu sia e con chiunque tu stia passando il tuo tempo, sii sempre e solo te stessa.
Barare non serve, soprattutto nelle relazioni con il resto del mondo.
Fingere di essere quello che non siamo è una fatica inutile, che porta a costruire un’immagine di noi falsata e impossibile da mantenere sempre, a maggior ragione se poi è proprio la falsa noi che sembra piacere a tutti.
Ti costringeresti a recitare sempre, e vivere perennemente in tensione, col timore che rivelare ciò che sei possa non piacere più.
Sii sempre quello che sei, sempre fedele a quello che senti di fare: è l’unico modo per avere accanto persone sincere, che sapranno apprezzarti – o criticarti – soltanto per la tua natura.
Ed è anche l’unico modo per essere tu sincera con le persone che ti vivono.
Ciao, mi chiamo Eustachia BonTon, ho 39 anni e non posso pensare alla tequila sale e limone senza vomitare; mi piacciono le tisane al finocchio, soprattutto la sera prima di andare a dormire, magari leggendo un po’, il gingerino con il prosecco se devo prendere un aperitivo e l’acqua con le bollicine a pranzo.
Sono una chiacchierona, un’inguaribile romantica – anche se fatico ad ammetterlo – e amo scrivere.
A qualcuno piaccio, a qualcun altro meno.
E quando mi guardo allo specchio, sorrido. Perché quello che vedo sono io, esattamente io, e bella o brutta che sia, mi piace l’idea di piacermi così.
Ed il solo rapporto che ho con il sale, è quando me lo getto alle spalle se per sbaglio si rovescia a tavole.
Tiè!