E FATTELA ‘NA RISATA
Apologia dell’autoironia
L’aria è pregna di tutti i sapori che si sono mescolati questa sera: il cibo, la birra, il sudore dei quasi 400 corpi presenti a questa cena di mezza estate, il cloro della piscina che resta appiccicato alla pelle.
Io sono in piedi e non riesco a respirare, tanta è la tensione, tanta è l’attesa.
Al mio fianco una ragazza più grande di me di una ventina d’anni; di fronte a noi delle persone sedute su seggioline improvvisate, fra le mani i numeri scritti a pennarello sulle palette.
Tra qualche secondo ognuno di loro alzerà la propria, e con quel gesto decreterà la vincitrice di questa edizione del concorso.
Eh si, perché nel mio curriculum di esperienze più o meno disastrose posso annoverare anche questa: la partecipazione al concorso di Miss Porchetta.
Fisso lo sguardo sulle palette che stanno per alzarsi, poi lancio un’occhiata ai miei amici, butto la testa indietro, e rido come poche volte in vita mia, e come mai avrei pensato di fare solo qualche ora prima.Correva l’anno (e qui non aggiungo altro perché è passato talmente tanto tempo che non me lo ricordo più).
Sto passando l’estate tra studio, lavoretti vari in vista dell’imminente tassa universitaria da pagare, storico gruppo di amici con i quali caricare le batterie emotive quando usciamo.
E come ogni estate, una delle serate imperdibili è la classica cena a base di porchetta organizzata a pochi chilometri da casa, e diventata oramai un evento di richiamo per centinaia di persone.
Mi preparo per la serata con tranquillità e in scioltezza, perché già so che alla fine finiremo tutti in piscina, quindi tanto vale mettere un vestito semplice direttamente sopra il costume.
Trucco zero, capelli raccolti alla carlona.
Partiamo, gli amici di sempre, gli amici con i quali sono cresciuta, gli amici che amo e fra i quali mi sento al sicuro.
I miei migliori amici; ‘sti stronzi ‘nfami bastardi.
Eh sì, perché appena arrivati alla festa scopro la novità di quell’anno: un concorso di bellezza fra le ragazze presenti, e ogni compagnia che partecipi iscrivendo almeno una ragazza guadagna automaticamente un giro di birre gratis, e guarda caso i miei amiconi hanno deciso di iscrivere proprio me, non tanto perché la più bella, quanto piuttosto perché l’unica che possa affrontare una cosa del genere con simpatia.
Se io potessi guardarmi da sola mi supplicherei con gli occhi perché queste cose le odio; pensano tutti che tanto per me è facile, sarà una passeggiata, ma in realtà non hanno idea dei complessi e delle paranoie che mi ossessionano da quando ho smesso di essere la bambina che guardava i cartoni animati e mi sono innamorata di Dylan Mckay.
Si si Wendy mi raccordo eccome
le serate sono state belle ed entusiasmanti perché noi tutti siamo naturali e fantastici
Ben detto Nicola!!!